La tendenza architettonica contemporanea attribuisce all’aspetto esteriore dell’edificio un nuovo significato, esso diventa testimonianza della cultura visiva ed espressiva, enfatizzando il suo carattere formale attraverso il suo volume complessivo e, quindi, all’involucro edilizio. L’edificio deve presentarsi con il suo vestito migliore, ciò che assume interesse è l’evocazione simbolica e l’impatto visivo che l’edificio comunica alla società. Un evidente contrasto determina oggi i rapporti tra i materiali adoperati per la realizzazione degli involucri architettonici: interessano sempre meno le venature dei marmi o la naturalità del legno, ciò che conta sono le textures dei metalli, le riflessioni e la tecnologia ad essi applicata.

PRE-MODERNISMO: CRITICA AL DECORO

Sin dai tempi antichi, il decoro è stato un elemento caratterizzante l’architettura. Gli edifici di un certo pregio ed interesse, venivano arricchiti da elementi decorativi bidimensionali e tridimensionali, che li rendevano unici.

Nelle facciate, le pitture e le modanature erano di solito ispirate alle forme naturali, applicate per enfatizzare il dominio dell’uomo sulla natura.

La presenza di decorazioni era un atto dimostrativo dei signori dei palazzi, rappresentava forza, potere, e grande capacità economica per l‘impiego di costose maestranze specializzate. Agli inizi del XX secolo, la rivoluzione industriale e la produzione in serie hanno modificato questo paradigma; all’improvviso la decorazione è diventata economica e banale, modificando così il gusto dell’élite, fino a giungere all’eliminazione del decoro in architettura, come nella moda, nel design e nelle arti visive.

“Ornament and Crime”, pubblicato nel 1908 da Adolf Loos, è un testo che ha contribuito notevolmente al pregiudizio degli architetti verso il decoro. Fu il primo a introdurre questa forma di radicalismo in contrasto con l’eclettismo dell’Ottocento e con Art Nouveau, influenzando i principi della nascente scuola del Bauhaus e ponendo le basi per una nuova concezione di modernismo.

bauhaus

IL DECORO È TORNATO DI MODA

All’inizio degli anni ’80, l’architettura stava cambiando i principi che l’avevano guidata per oltre un secolo, dando vita ad un nuovo concetto di postmodernismo. Il decoro e l’ornamento, un tempo messi da parte dagli architetti modernisti, stavano tornando in auge.

In questo processo di rivalutazione, c’era la volontà di abbandonare i principi del purismo per far spazio ad architetture “decorate” da nuovi significati simbolici. Emerge così un significato di decoro applicato all’architettura, come esito finale di metodologie e tecniche adottate durante il processo di progettazione

L’innovazione tecnologica ha introdotto una nuova percezione dell’ornamento, conducendo gli architetti verso estetiche inesplorate, grazie all’utilizzo di forme architettoniche sempre più complesse, concepibili soltanto attraverso all’introduzione di nuovi modelli digitali.

La progettazione e la fabbricazione pensate attraverso l’ausilio di software specifici hanno permesso la realizzazione di superfici ornamentali costituite da trame e texture che non sarebbero mai potute essere realizzate artigianalmente.

Macchine a controllo numerico, stampanti 3D o persino bracci robotici sono alcune delle tecnologie utilizzate per l’architettura, sebbene siano strumenti che necessitano ancora di alcuni studi per essere utilizzati globalmente in architettura.

PANNELLI METALLICI DECORATIVI PER FACCIATE

L’aumento di complessità, la discussione sulla funzione del decoro e il suo significato ha coinvolto anche il sistema tecnologico della facciata. L’involucro edilizio diventa un’opportunità per gli architetti di ricerca applicata, non solo verso nuove forme, ma anche verso materiali utilizzati diversamente rispetto al passato.

I metalli per esempio, non solo utilizzati nella loro funzione strutturale, ma anche in quella di decorazione e di finitura, grazie alla loro facilità di lavorazione e montaggio, flessibilità di utilizzo, durevolezza nel tempo e resistenza. Si adattano ai nuovi modelli di progettazione digitale e sono espressione di un nuovo linguaggio contemporaneo.

Le infinite combinazioni che si sviluppano in profondità, diventano occasioni di inedite spazialità tridimensionali. Lamiere forate, bugnate, piegate, stirate, ondulate e forme personalizzate sono soltanto alcune delle possibilità che i pannelli di lamiera offrono ai progettisti.

Il decoro metallico assume non solo la funzione ornamentale, ma anche un ruolo funzionale nell’edificio.

Infatti, i motivi decorativi possono essere utili a nascondere gli impianti tecnologici o le scale di emergenza, possono contribuire alla ventilazione degli ambienti interni e delle stesse facciate, migliorando l’efficienza energetica degli edifici, oppure possono assumere la funzione schermatura per il controllo della radiazione solare estiva.

… ALCUNI ESEMPI

Trollbeads House, Copenaghen

trollbeads house

Photo credits: https://www.archdaily.com/507281/trollbeads-house-bbp-arkitekter/53757a64c07a805957000087-trollbeads-house-bbp-arkitekter-photo?next_project=no

Trollbeads House, ad opera dallo studio BBP Arkitekter, è situata al centro di Copenaghen ed è un progetto di riqualificazione urbana di un edificio che ospita la sede di un brand danese produttore di gioielli. L’involucro dinamico è capace di assumere configurazioni diverse in vari momenti della giornata, grazie a un sistema mobile di schermatura metallica, posto davanti alla facciata a curtain wall.

Il sistema decorativo innovativo, si ispira all’idea di una siepe spinosa a protezione degli oggetti preziosi all’interno dell’edificio. I pannelli sono dotati di un impianto motorizzato, si chiudono autonomamente al termine della giornata lavorativa, trasformando l’edificio in un vero e proprio guscio protettivo.

Il rivestimento metallico avvolge l’edificio come una tenda, assumendo funzioni diverse lungo l’arco della giornata. Ogni mattina, la tenda si apre per metà per far sì che l’edificio simuli la configurazione delle case storiche limitrofe formate da finestre ripetute all’interno di un muro massiccio. Dopo l’orario di lavoro, il sipario si chiude automaticamente e la tenda assume il ruolo di protezione dalle intrusioni. Di notte, la luce si accende all’interno dell’edificio rivelando il carattere fortemente moderno dell’edificio.

Il sistema di tenda è costituito da pannelli prefabbricati di una lega speciale di rame e alluminio, caratterizzati da un motivo dinamico costituito da fori di diverse dimensioni che lasciano passare la luce. I pannelli impacchettabili sono guidati da un binario a spirale, robusto e che necessita di poca manutenzione.

Dacia Arena, Udine

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Photo credits: https://www.archea.it/progetto/dacia-arena/

Il Dacia Arena, progettato dallo studio Archea Associati, è il nuovo stadio dell’udinese Calcio inaugurato nel 2015. Viene denominato “il diamante” per via della conformazione del suo involucro. È costituito da oltre 10.000 scandole di acciaio INOX posate in modo da assumere una configurazione tridimensionale ed è capace di accogliere e, allo stesso tempo, di rifrangere la luce, proprio come le pietre preziose.

La volontà dei progettisti è infatti di sfruttare al massimo le potenzialità del materiale, ottenendo un involucro dinamico rispetto all’ambiente circostante, capace di riflettere i colori del cielo e del contesto in cui si trova. La superficie metallica è formata da un modulo composto da 10 fasce verticali che si ripetono una dopo l’altra. All’interno del modulo si alternano elementi in acciaio satinato e riflettente.

Midden Studio, Kintyre (Scozia)

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Photo credits: http://www.studioweave.com/projects/midden-studio/

In gran Bretagna, il progetto del Midden Studio, ideato dallo studio Weave, è stato completato nel 2015. L’edificio, che ospita il laboratorio di un artista, è collocato sulla costa ovest della Scozia, vicino ad un impetuoso corso d’acqua sorgiva, l’Allt ant-Sionnaich.

Sorge appoggiato sulle rovine di un vecchio muro di un edificio in precedenza adibito a deposito di letame prodotto dalle stalle limitrofe. L’artista, legato fortemente a questo luogo, basa la sua attività creativa proprio sul rapporto tra persone e luoghi, per questo motivo, il “concept” che ha ispirato il progetto vuole enfatizzare il rapporto tra l’uomo e la natura, collocando l’edificio all’interno di un paesaggio suggestivo.

Il nuovo studio ha un aspetto duro e imperfetto, sembra fluttuare al di sopra del corso d’acqua, è caratterizzato da forme pure ed elementari, da imponenti timpani e dalle originali modanature che ricordano la pietra granitica che circonda l’edificio, ripresa nei motivi decorativi della facciata.

Il rivestimento esterno, realizzato in zinco naturale, si ispira anche alle architetture storiche italiane, ricorda Palazzo dei Diamanti a Ferrara o la chiesa del Gesù Nuovo a Napoli.

Il motivo ornamentale, rispetto alle architetture storiche di riferimento, è riprodotto con tono più severo ed è composto da losanghe di zinco bugnato, che, con il passare del tempo, mutano il loro aspetto trasformandosi in elemento “naturale” integrato nel paesaggio.

Fondazione Prada, Milano

fondazione prada milano

Nonostante non siamo di fronte ad un pannello laminato tradizionale, il materiale utilizzato per il progetto della Fondazione Prada rappresenta un esempio degno di nota per l’utilizzo del metallo a scopo decorativo.

L’edificio, collocato a Milano e progettato dallo studio OMA Architects di Rem Koolhaas, utilizza oltre 6.800 m2 di materiale espanso in alluminio per il rivestimento della facciata, delle pareti interne dei soffitti e della copertura.

La schiuma di alluminio è un materiale straordinario e versatile, prestato al mondo del design e dell’architettura con ottimi risultati, sia in termini funzionali, che estetici. Infatti, oltre al suo carattere espressivo unico, possiede delle buone proprietà fonoassorbenti e quindi, ideali per applicazioni di facciate e coperture. Il materiale utilizzato per questo progetto, oltre ad avere un carattere decorativo, è disponibile in pannelli resistenti ma leggeri, non infiammabili e riciclabili al 100%.

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